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Dopo una lunga assenza: tantra e altre avventure

Dopo una lunga assenza: tantra e altre avventure

Sono stata via

Ho decisamente trascurato questo blog.  Ma rieccomi.

Nel frattempo ho ripreso molte ricerche, e per ricerche intendo sia studio da testi, conferenze e corsi sia il viaggio alla ricerca di Sé.

Dico ripreso perché una grossa fetta di questa ricerca mi ha riportata in quella che qui in Europa viene definita “modo spirituale olistico” e che per me è parte integrante della mia vita e dei miei studi da quando avevo 19 anni circa.

In realtà la definizione che vi ho dato a me non appartiene granché. Non so bene come spiegarlo ma io non credo nella presenza di mondi differenti. Per me esiste un mondo solo in cui ciascuno di noi può fare più esperienze, percorrere più strade e usare più strumenti per dare il proprio senso alle cose, alla vita stessa.

La meditazione e le arti contemplative sono una di queste strade. Ed io la percorro da tempo. Come in tutti i viaggi ogni tanto c’è bisogno di fermate per bere, riflettere e digerire e magari per tornare a vedere anche cose già viste ma con nuovi occhi.

Io almeno me la son sempre vissuta così.

Non vi parlerò di Tantra ma anche un po’ sì!

Questa volta mi sono immersa per quattro anni nel Neo-tantra e nel Tantra che già si era più volte affacciato lungo la mia strada e che stavolta ho iniziato ad approfondire.

Ve lo dico subito. Non vi darò una definizione di Tantra, per quello c’è l’Internet.

Vi avviso solo che troverete mille versioni alcune anche contraddittorie e sebbene potreste trovarvi spiazzati io credo che proprio in questo stia la vera essenza del Tantra.

In fondo le radici storiche ci dicono che il Tantra è stata quella che oggi forse chiameremmo controcultura.

E molte controculture viaggiando nello spazio terrestre (e pure nel tempo) si modificano. In realtà lo fanno anche le culture che non sono contro ma questa è un’altra storia. 😊

Il Tantra ha una cosa che non cambia e che anche il neo-tantra ha mantenuto. La ricerca spirituale è svincolata dall’ascetismo ed è calata nella vita che noi definiremmo secolare. La sua base non è la rinuncia, ma piuttosto il vivere l’esperienza con presenza e consapevolezza.

Che tu sia in solitaria e statica meditazione o che tu stia mangiando una bistecca (e si ragazz@ nella tradizione tantrica, o almeno per una parte di essa la carne si mangia e si mangiava anche se forse oggi dovremmo prendere atto che non ha lo stesso tipo di significato) o che tu stia facendo l’amore è proprio la presenza massima minuto per minuto, attimo per attimo, che è fonte di insegnamento, di comprensione e, talvolta, di accesso alla trascendenza.

Per cui una cosa a cui mi è servito fare Tantra in questi quattro anni è stato imparare a fare le cose, anche quelle brutte e tristi, con presenza.

Delle volte sono pure stata capace di “fare schifo con classe”. E sì perché nel Tantra non si ricerca la luce interiore ma più spesso si cavalca il buio, anche quello che mai vorremmo cavalcare, il nostro buio… il Sé che non vorremmo avere.

Ma il sesso?

Eccoci alla grande domanda. Il Tantra e il suo legame con la sessualità.

Certo per me che sono una consulente sessuale il Tantra è anche una esperienza ed uno studio per acquisire un punto di vista diverso da quello della sessuologia classica europea o così detta occidentale (o scientifica).

E in questa scoperta ci sta anche il potere affermare che, come ho detto sopra, la sessualità è considerata una delle esperienze della vita e l’atto sessuale è potenzialmente capace di essere uno strumento di esplorazione di sé, dell’altr@ o addirittura un mezzo di trascendenza.

Ma, con mia grande gioia, ho visto che chi si approccia al Tantra per “fare sesso” rimane tremendamente deluso.

Sono spietata e sincera. Se la motivazione è diversa dalla “ricerca di sé” il Tantra è una fatica immensa.

Una seconda cosa con cui il Tantra, ma anche tutte le altre discipline/arti contemplative e di crescita personale, mi ha RI-portata a fare i conti è la disciplina.

Ma non di solo Tantra ho vissuto.

Dunque rieccomi più disciplinata di prima a occuparmi anche di questo blog.

Ma non solo.

Perché in questi quattro anni, ovviamente, ho fatto altre esperienze.

Fra cui un Podcast “Strapazzi d’Amore” col mio amico Giacomo Iotti grande esperto di media. E per un anno ho pure avuto una piccola rubrica televisiva dentro una trasmissione della mia città.

Perché, chissà, forse anche grazie al Tantra, ho scoperto che poi il mondo mass-mediatico e i social contengono anche della gran bellezza ed una opportunità che non va a sostituire le esperienze di contatto reale ma le amplia arrivando ben più lontano di quello che può un corpo fisico.

Dunque riapro l’avventura di questo blog nel mio piccolo sito che pian piano rimetterò in ordine con ciò che di nuovo ho appreso e tenendomi tutto il vecchio che amo chiudendo questo articolo con una frase che mi pare il grande riassunto di molte vite, almeno della mia.

 

“Si va via per tornare”-Dacia Maraini

 

 

 

 

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