Crisi o opportunità?
Come per tuttə la pandemia mi ha messa davanti ai cambiamenti e alla crisi.
Mai come ore mi son sentita una privilegiata perché l’educazione emotiva costruita negli anni mi ha permesso di percepire la parola crisi come opportunità.
Una opportunità di cambiamento e di miglioramento a livello personale e a livello lavorativo.
Prima di tutto il livello personale
Prima di tutto ho iniziato a considerare il tempo in cui non ho incarichi lavorativi come tempo liberato e messo a mia disposizione.
Il che mi ha fatta uscire dal ricorrente pensiero del “oddio come farò” per entrare in un atteggiamento mentale attivo.
Sono partita dalla mia vita personale, dall’occuparmi di me.
Ho ricominciato a dedicare tempo allo yoga e alla meditazione come non facevo da tempo.
Vivendo con un compagno da tempo ho deciso che parte del tempo liberato ce lo meritassimo come coppia e conoscendo molte delle possibili trappole in cui una relazione costretta alla vicinanza forzata può cadere abbiamo fatto un accordo esplicito
Abbiamo tenuto ciascuno i propri spazi individuali, sia emotivi che fisici, perché il noi necessita sempre dell’io e ci siamo costruiti spazi insieme di qualità costruendoci un tempo erotico fatto di sperimentazioni tattili, di risate, di ricerca e un tempo di svago e benessere fatto di yoga di coppia, serie tv, cucina e chiacchiere di qualità.
Una nuova me professionale
L’altra metà del tempo liberato l’ho dedicato a ripensare alla mia professione e come svolgerla in modo nuovo.
Mi son messa a studiare i nuovi mezzi di comunicazione e socializzazione e mi sono messa in gioco usandoli.
Per cui mi sono creata lo spazio di progettazione di un nuovo campo di applicazione delle mie competenze, di realizzazione di nuovi sogni e progetti, e mi sono concessa il tempo di approfondire o proprio di creare dal nulla le competenze che non avevo.
Ho studiato, ricercato e scritto come non mai.
Ho fatto webinar.
Ho scritto articoli.
Ho chiesto aiuto per aprire questo blog.
Ho cambiato il mio modo di pensare a me come professionista allargando la mia mappa di interpretazione del mondo.
Talvolta ho pianto
Ho anche passato momenti di sconforto in cui mi sono dedicata al pianto.
E quando col mio amato abbiamo toccato i momenti di “eccesso di presenza” l’uno dell’altra ci siamo anche abbandonati a qualche sana lite.
Perché le emozioni non vanno umiliate e represse, talvolta è fisiologicamente sano lasciare che si esprimano ma ho evitato è il sequestro emozionale, cioè farmi rapire da esse.
L’illusione di potere tenere tutto sotto controllo e l’illusione che la libertà si sorregga sulle cose materiali ed esterne da noi sono, appunto, illusioni e sono grata a questo virus di avermelo ricordato.
Forse potremmo sostituire almeno in parte il controllo con la capacità di adattamento, per cui con la flessibilità e la libertà con il sentirci liberi, con atteggiamenti interni, con l’educazione emotiva e con la creatività.
Bilanci in corso
Alla fine, è andato e sta andando tutto bene.
Nel qui ed ora, non nel futuro.
Ho aperto un canale You tube, ho iniziato a collaborare con Sei producendo un paio di articoli alla settimana e una mini-guida, ho fatto un ciclo di webinar sull’educazione sessuale, ho iniziato delle dirette Instagram regolari e ho in cantiere altri progetti.
Certo come a tuttə mi mancano gli abbracci delle persone, mi manca potere fare i gruppi di breathwork e consapevolezza sessuale dal vivo, mi manca poter viaggiare ma li prendo come stimoli al desiderio.
In fondo sono una esperta di eros e desiderio no? E la metà del piacere, si sa, sta nell’attesa.